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Il nasturzio cappuccina e il nasturzio crescione hanno un comune lo stesso principio attivo: un glucoside solforato che si presenta sotto forma di essenza od olio essenziale. La maggiore concentrazione si ha nei fiori e nei frutti, mentre le foglie presentano una notevole quantità di vitamina C che conferisce alla pianta, proprietà antiscorbuto, ovvero una malattia della pelle provocata da una carenza vitaminica. Nello specifico il crescione contiene: disolfocianato di feniletile, resine, enzimi, sali minerali e vitamine ( A, B, C, ed E). La cappuccina contiene invece: tiocianato di benzile, flavonoidi e nei fiori, elenina. Il principio attivo comune alle due specie di nasturzio è la gluconustarzina che nel tropaeolum majus prende il nome di glucotropeolina. L’impiego del tropaeolum majus è essenzialmente esterno cioè per curare affezioni della pelle, dermatosi, forfora e dermatiti del cuoio capelluto accompagnate da prurito e desquamazione. L’isocianato di benzile del nasturzio ( genere tropaeolum) ha anche proprietà antibiotiche e balsamiche che lo rendono utile nel trattamento delle affezioni bronchiali dove esercita un effetto di stimolazione delle secrezioni muco catarrali, cioè un effetto espettorante. Lo stesso meccanismo di stimolo delle secrezioni avviene anche a livello gastrointestinale per cui se ne sconsiglia l’uso in soggetti con ulcera gastrica. Le proprietà antibiotiche della pianta si rivelano utili anche per il trattamento delle infezioni delle vie urinarie. Le stesse proprietà espettoranti e dermatologiche sono possedute dal nasturzio chiamato crescione ( genere Nasturtium). Altre proprietà di questa specie vegetale sono antianemiche per via della presenza di ferro, digestive, anticellulite, antiacne, iperemizzanti, emmenagoghe.
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L’uso officinale dei principi attivi del nasturzio riferito al genere Tropaeolum è caduto in disuso, specie per la preparazione di rimedi da assumere per via orale. L’essenza della pianta, infatti, è troppo irritante per la mucosa della bocca e dello stomaco. Fino a poco tempo fa, dalla pianta intera fresca si ricavava la tintura madre. Oggi, l’uso del Tropaeolum majus è quasi esclusivamente cosmetico. Con le foglie di questa pianta a cui si possono aggiungere foglie di altre specie vegetali ( ortica e foglie fresche di bosco) si può preparare una lozione per capelli. Le foglie vanno frantumate e fatte macerare per due settimane in alcol a 90 gradi. La dose per preparare la lozione è di 100 grammi di foglie per ogni singola specie vegetale. Al termine dei 15 giorni, si filtrano, con pressione, le foglie macerate e si applica la lozione ottenuta sul cuoio capelluto. L’applicazione consiste in delle frizioni da fare con una spazzola lievemente ruvida. I boccioli dei fiori e i frutti verdi del nasturzio Tropaeolum si usano anche in cucina. Sott’aceto si possono consumare come sostituti dei capperi, mentre le foglie tenere si possono consumare a insalata. La pianta va consumata fresca perché dopo un certo periodo dalla raccolta e dalla fioritura diventa tossica. Con gli estratti di crescione ( Nasturtium officinale) si preparano, invece, estratti fluidi, infusi e sciroppi. La dose consigliata per l’estratto fluido è di 38 gocce, una dose corrisponde a un cucchiaino. Con l’estratto fluido si preparano sia rimedi in gocce che sciroppi. L’infuso si ricava dalle foglie. La dose consigliata è di 1, 2 cucchiai per tazza al giorno. Gli estratti di nasturzio si possono assumere anche sotto forma di succo. La dose consigliata, in questo caso, è di due cucchiai al giorno da assumere con latte o altra bevanda fredda.
I costi dei prodotti a base di estratti di nasturzio ( riferiti al crescione) si mantengono nella media degli altri rimedi erboristici. L’ estratto fluido costa circa 10 euro. L’estratto permette di ottenere sia gocce che sciroppi. Vista la grande confusione creata dalla corrispondenza tra le due specie chiamate con lo stesso nome, si consiglia sempre di rivolgersi a un medico erborista prima di assumere integratori vegetali a base di estratti di nasturzio.
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